QUANDO L'ARTE RAGGIUNGE L'ANIMA E TRAMUTA IN POESIA: CONTEMPLAZIONE DELLA REALTÀ di Lucia Spolverini


Bene è vero che come i poeti discrivono ancora il di fuori,

così gli artisti mostrano quanto più possono il di dentro, cioè gli affetti.

Benedetto Varchi, 1547

I sobri ed eleganti tratti cromatici “a lapis” di Massimo Turlinelli sono intrisi di poesia, melodie e vibrante musicalità in una equilibrata coesistenza. Il raggiungimento di una perfezione stilistica ritmica, unito ad un alternarsi di forme astratto - figurative, spazi illimitati e volumetrici e colori marmorei riflette la matura consapevolezza del valore intrinseco inscindibile da ogni sua opera. Alcuna dissonanza affiora nelle sue composizioni. Nella sua pellicola pittorica Turlinelli scandisce i segreti dell'interiorità. Difatti, se è inevitabile rimanere incantati dinanzi alla perfezione della tecnica, ancor di più sovrasta il mistero dell'invisibile insito nelle sue opere, tanto è vero che in Turlinelli, direbbe Paul Klee, la linea non imita più il visibile, ma “rende visibile”. Un aspetto essenziale, a suo dir platonico, della creatività e dell'arte, è la capacità di rendere visibile l'invisibile, ossia la capacità di esplorare quella parte della realtà alla quale la coscienza ordinaria e lo spirito del tempo sono ciechi. Una linea della quale si possono tangere mondi sommersi e approdare a sublimi affetti quali la pienezza dei sensi, l'equilibrio, la gravità dell'essere e il peso dell'esistere. Sa raccontare il semplice gusto compositivo del bello e l'amore spasmodico per i dettagli e le sfumature cromatiche quasi a sfiorarne il surreale, consegnando al nostro sguardo l'attenzione verso talento, sacrificio e abilità. In questa direzione Turlinelli non può che essere un artigiano dell'Essere e dell'Esistere, persuaso che la verità è la più elevata forma espressiva artistica e risiede nel dettaglio, narrazione figurativa dei sentimenti e quindi della vita. La sua Arte è una pittura parlante e la pittura è una poesia “silente”, un'energia creativa, un'esperienza con la bellezza dei cromatismi che può diventare una verità collettiva. Una mutola facondia innestata nelle viscere della tradizione pittorica che con l'antico e sapiente uso del lapis sfida il tempo, il quale, se per certi versi, come direbbe Ascanio Condivisi, consuma il tutto, per altri, comunque non può annientare la bellezza del vero fin tanto che, sulla faccia della terra, ci saranno artisti disposti a duellare con la Natura nel farsi creatori per spronare alla riflessione. Turlinelli appartiene al novero dell'Arte senza tempo: solo chi conosce in profondità i suoi limiti e il suo esistere può raggiungere simili coscienze pittoriche. Della sua Arte si sentono il sapore, l'odore fatato e avvolgente sprigionati dalla Natura. È in questo composto silenzio compositivo che l'uomo riscopre se stesso, ritrova quel dettaglio nascosto che è il quid della propria esistenza nel mondo dell'Arte.

Poesia, Arte e Anima divengono in Turlinelli una medesima espressione narrante di “oraziana memoria” e l'artista si fa strumento docile, dopo un lungo e attento intervenire sul supporto pittorico con la mano, e prima ancora con l'energia della voluttuosità creativa, al termine di tutto, posato il lapis, sosta dinanzi all'opera e si riconosce, o meglio identifica un dettaglio della propria esistenza e lo consegna alla storia e a chi si fermerà ad ammirare, consapevole che ciascuno potrà ravvisare un proprio ed intimo dettaglio. Profondo studioso della materia e delle sue complesse combinazioni, Turlinelli riesce a far emergere misteriosamente anche l'essenza vivente. Esplora gli abissi del suo mondo interiore ed interpreta la realtà oltre gli angusti limiti della coscienza ordinaria, dello spirito del tempo e della conoscenza logico - analitica. La perfezione e la sapienza della sua Arte si traducono nella composizione di accostamenti di policromie di lapis così solide da sembrare iperreali, aspetto tecnico ed elemento essenziale per giungere ad interrogarsi sulla natura della realtà. Per l'artista, l'osservazione del mondo esterno è lo stimolo che avvia il viaggio nelle profondità della psiche in cui trovare il significato, l'idea “iperuranica” che collasserà poi nella realtà dell'opera d'arte “disegnata”. Il vero artista deve avere la grande capacità di attingere alla profondità dell'inconscio per trovare e realizzare nell'Arte i più profondi significati universali a beneficio di tutta l'umanità. Questa è la ragione per cui Platone dice che conoscere è in realtà “ri - conoscere”. Per Turlinelli la via dello svelamento, dell'illuminazione e degli spazi compositivi è l'obiettivo fondamentale della filosofia e della religione nella loro espressione più elevata, libera dalle storture dell'ego, dai dogmi e dal potere di contemplare la Natura e comprenderla. Massimo Turlinelli è dunque un uomo che rivela la sua natura rinascimentale di artista, filosofo e poeta, cultore di discipline inscindibili, con la sensibilità e la capacità di gestire un'unica mente luminosa che rappresenta il mondo in tutti i suoi aspetti, diventandone microcosmo. Il suo tema stilistico appare ripetitivo ad un esame superficiale delle componenti marmoree in “lapis”, ma questo non rappresenta un limite, trattandosi di elementi stilistici comuni: ogni soggetto esprime qualcosa di diverso dagli altri che lo rende unico, dove la rappresentazione della perfezione di resa cromatica è necessariamente un lungo percorso di ricerca e arrivo: perfezione della rappresentazione della Natura e della Realtà oltre i sensi ordinari e non sola perfezione tecnico - formale. In Turlinelli predomina una attività introspettiva intenzionale fisiologica con cui acquisisce un maggior controllo sulla propria mente per giungere ad una immaginazione e composizione plastiche. Due elementi strutturali di importanza critica dello stile di Turlinelli sono la luce e lo sfondo. La prima rende particolarmente vive le sue Nature convenzionalmente lineari e volumetriche, facendole come brillare di luce propria, di un'esistenza nuova in una dimensione non ordinaria. Il secondo, ha un ruolo fondamentale nel porre in primo piano il soggetto, decomponendolo nelle sue delicate essenze policromatiche, con la sua luminosità che non appare più naturale, ma acquisisce tonalità infinite che si potrebbero definire trascendenti. Il processo della visione delle opere di Turlinelli è di tipo ipnotico - meditativo per la focalizzazione sull'oggetto da reinterpretare e lo svanire del mondo ordinario in cui è immerso, rendendo possibile apprezzarne la Natura, tentare di afferrarne l'essenza poetica, in questa sorta di primo piano assoluto che elimina ogni distrazione e ogni altro oggetto della realtà ordinaria.

Di fronte alle sue opere il tempo sembra fermarsi per contemplare il tema immortalato sul supporto pittorico, che pur rimanendo quello che già si crede di conoscere, diviene integralmente nuovo nella sua essenza senza tempo. La sua tecnica artistica riesce a favorire, con musicalità e poeticità l'apertura delle stanze della mente umana. Nelle sue estemporanee visioni la sua Natura interpretata e “disegnata” emergono sogno e realtà agli estremi opposti di immaginazione e materialismo. Ispirazione, riflessione, ragionamento, ricerca di un dialogo vivo e partecipe, corrisposto, di cromie e proiezioni, di forme e figure, riflettono tutta la genialità manuale, poesia, passione e coraggio di Turlinelli di misurarsi, di capire, di confrontarsi scavando inesorabilmente nella sua profonda introspezione. Parla con cromie dolci e sottili, al tempo stesso determinate, audaci e vigorose sprigionando quella determinazione di libertà del proprio ego. Le sue sinfonie policromatiche abbracciano la magia e la suggestione di una maturità artistica conscia di saper cogliere l'essenza del bello. La Natura di Turlinelli colpisce nell'immediatezza visiva ed emotiva: colori vividi, spirituali ed eterei, prospettive raffinate e sovrapposte, riflessi luminosi raffinati, equilibrata resa compositiva inserita tra forme e colori. Un mixage di intuizioni, sensazioni, tecniche, temi ed architetture di diversi materiali linguistici. Ogni suo segno nitido, pulito, preciso diviene parola, pensiero, comunicazione in una dolce atmosfera sospesa. E' un palpitante motore di una rappresentazione di un'opera in cui prospettive incommensurabili, colori vitali e realistici, resa cristallina del particolare stilistico e il potente plasticismo diventano lo specchio in cui si rifletta l'estro interpretativo e il talento artistico dell'opera estetica di Massimo Turlinelli. Una perfezione armonica che porta all'estasi di chi osserva: perfezione di note e pause ritmiche dei colori. Una sintonia sempre associata a sentimenti umani, valorizzando espressioni e percezioni. Colori vibranti, avvolti da una luce abbagliante, reale che interessa le trame della tela creando ambientazioni sospese, espresse da linee sobrie ed eleganti. L'istante infinito è l'incanto della sua poesia artistica. L'energia del gesto e del colore scorre e vibra in una riflessione su luce, colore, spazi, prospettive, forme: un'armonia perfetta della sua arte, un simbolico silenzio, che l'artista riscopre in se stesso ogni qualvolta si presta ad una sua creazione. L'originalità e l'unicità di Turlinelli, nel contesto degli artisti nazionali ed internazionali contemporanei viventi è rappresentata dalla peculiarità della sua tecnica pittorica, seguita e praticata da pochi: la pressione leggera e uniforme sul supporto pittorico di lapis colorati. Un tratteggio circolare, obliquo, diagonale, riempitivo: piccoli movimenti che vanno a creare sfumature con una sovrapposizione di toni ed aree omogenee, e non, di colore, fino ad aumentare gradualmente l'intensità del colore stesso sovrapponendovi strati sottili di grafite.

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